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© 2019 Le Canapine

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Reintroduzione della canapa nella valle spoletana


Per la necessità e la continua ricerca di una riconversione aziendale verso nuove produzioni che possano sopperire alla coltivazione del tabacco.

Il tabacco ha caratterizzato, e ancora parzialmente lo fa, molti dei terreni seminativi di alcune aziende. La necessità di una riconversione deriva da motivazioni economiche ed etiche.
La coltivazione infatti richiede abbondante irrigazione, dispendi energetici ingenti e trattamenti fitosanitari protratti e ripetuti. Anche la trasformazione del tabacco, la cosidetta "cura", necessita di un dispendio energetico ingente nei forni. Dal punto di vista etico inoltre la necessità di modificare i propri piani colturali deriva dagli effetti negativi che la coltura ha sull'essere umano che la consuma.
Una delle alternative positivamente valutate è la canapa. La canapa rappresenta la materia prima dalla quale poter ricavare oltre 50.000 derivati, tutti attraverso processi ecosostenibili. Già a partire dalla coltivazione, che si effettua senza diserbanti e pesticidi (la pianta primeggia naturalmente sugli altri vegetali e resiste all'attacco dei parassiti), la canapa si colloca tra le prime coltivazioni biologiche ed ecosostenibili. In netto contrasto in termini positivi quindi con quanto finora è accaduto con la coltivazione del tabacco.
Diversi studi affrontati negli ultimi anni inoltre, valutano la canapa come benefica per i terreni per le caratteristiche intrinseche di fitodepurazione: è un bioaccomulatore cioè una pianta in grado di immagazzinare al suo interno metalli pesanti presenti nel terreno senza che questi ne compromettano il suo accrescimento.

L'idea di base quindi è di sperimentare la coltivazione di diverse varietà nei terreni messi a disposizione dalle aziende del partenariato al fine di individuare quale o quali possano essere le varietà migliori, redigere un disciplinare di produzione che possa poi essere diffuso ai soci della cooperativa capofila del progetto.

Area d’innovazione oggetto del progetto

L’importanza di tale progetto deriva dal fatto che attualmente la coltivazione della canapa è estremamente limitata a poche aziende e in areali disparati. Manca quindi una definizione di quelli che siano i metodi di coltivazione più adeguati in relazione alla tipologia di terreno dal punto di vista pedologico. Inoltre è di fondamentale importanza per le aziende poter testare la coltura sui propri terreni ed individuare quindi quali siano le eventuali criticità per poi poter trasferire il know how acquisito alle aziende socie della cooperativa per impostare successivo progetto di coltivazione e eventualmente trasformazione.

L’innovazione che verrà apportata dal presente progetto riguarderà i processi produttivi e di gestione aziendale delle attività complementari finalizzate all’implementazione, alla diffusione e al trasferimento delle nuove metodologie produttive e delle nuove tecnologie nelle aziende.

Specificità del progetto

La coltivazione della canapa, seppur sia una delle coltivazioni più antiche diffusa già nell’8.000 a.C. in Egitto, non è ancora state ben caratterizzata. Non si hanno a disposizione vere e proprie filiere organizzate né comparti produttivi di riferimento sia a livello di coltivazione sia nelle fasi successive. Questo comporta quindi che ci siano produzioni scarse, che molto prodotto si perda nelle fasi di stoccaggio e trasporto e nella successiva fase di lavorazione.

Diventa quindi fondamentale sia a livello aziendale che di cooperativa, ma anche per chi si approccia a questo tipo di coltivazione, poter disporre di un manuale basato su esperienze reali valutate secondo metodi scientifici che possano indicare quale sia la strada da percorrere.

La canapa quindi sarà il motore di avviamento di un rinnovamento aziendale alla ricerca di specifiche varietà adattabili negli areali studiati che possano dare buone produzioni grazie all’attuazione di un disciplinare di produzione redatto ad hoc sulla tipologia di terreno a disposizione.

La sperimentazione verrà attuata su varietà diverse sia per la produzione di semi (olio) che per la produzione di fibra da attuare quindi in anni diversi su terreni con medesime caratteristiche. Sarà inoltre rivolta alla valutazione delle capacità di fitodepurazione della stessa in termini di riduzione di eventuali metalli pesanti presenti nei terreni.

DISCIPLINARE DI PRODUZIONE DELLA  CANAPA SATIVA L.

Lo scopo del presente disciplinare è definire le Buone Pratiche per la produzione di Cannabis sativa L. a partire dalle fasi di coltivazione mediante semina, pratiche colturali e raccolta da applicare ai fini dello sviluppo della filiera di produzione. Vengono illustrate le principali varietà che ben si adattano all’areale oggetto di studio (valle spoletana) e quale la loro principale attitudine.
Inoltre, viene valutato e confermato il fatto che la canapa può essere coltivata ripetutamente sullo stesso terreno in quanto non ne provoca l’impoverimento ma anzi ne bonifica e ammorbidisce la struttura.
Particolare attenzione viene data al rispetto dei criteri di sostenibilità ambientale, di valorizzazione della coltura e dei suoi prodotti nel territorio umbro.


Disciplinare Canapa Landscape.pdf

Elenco delle attività intraprese per anno.

Attività terzo anno (settembre 2020 - settembre 2021)

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Attività 1: 

MONITORAGGIO

La fase di monitoraggio è stata eseguita con costanza per valutare tempestivamente gli interventi da attuare e capire la rispondenza della canapa all’ambiente di coltivazione e alle operazioni colturali.


Attività 2:

REDAZIONE DEL DISCIPLINARE DI COLTIVAZIONE

Il disciplinare di produzione è il risultato del monitoraggio, delle analisi e delle valutazioni fatte nel corso dei tre anni di progetto. In base all'esperienza dei tre cicli di coltivazione è stato redatto un protocollo di coltivazione con indicazione delle varietà migliori da utilizzare nell’areale oggetto di studio in base all’obiettivo finale di coltivazione. Volendo trasmettere tutte le conoscenze e competenze acquisite nel corso del progetto alle altre aziende della Cooperativa e a tutte quelle operanti nel settore o comunque interessate si è cercato di generalizzare e standardizzare le procedure per renderle applicabili da parte di un numero quanto più ampio possibile di aziende.

RACCOLTA – SEPARAZIONE - VALUTAZIONE

La raccolta 2020 è stata eseguita in due tempi: con un primo passaggio è stata raccolta la parte apicale della pianta e con il secondo invece, la restante parte della pianta.

Le aziende Biorio ed Eredi che presentano terreni siccitosi, hanno raccolto nella prima metà di settembre mentre Le due torri e Campello sca circa un mese dopo.

E’ stata eseguita la raccolta manuale su alcune zone campione scegliendo piante rappresentative mentre la restante parte della coltivazione è stata raccolta con una barra falciante, posta anteriormente alla trattrice, modificata appositamente per la raccolta della canapa con un “tappeto” interno e laterale che permette di mandare la pianta raccolta direttamente sul rimorchio (che è lo stesso che veniva utilizzato per raccolta e trasporto del tabacco).

La parte apicale e il fusto sono stati poi trasportati presso il Capofila che ha provveduto all’essicazione all’interno degli ex essiccatoi del tabacco.

In assenza di attrezzature e competenze specifiche per attuare il complesso procedimento di macerazione ed estrazione, è stata valutata la solo capacità potenziale delle piante a produrre fibra.

La rispondenza migliore è stata ottenuta nei terreni della Campello s.c.a e a seguire in quelli delle Due torri mentre BioRio ed Eredi non hanno ottenuto produzioni significative né in termini di massa vegetale né in termini di quantità di semente. Quindi emerge come la varietà Futura 75 si avvantaggia notevolmente della disponibilità di acqua e di terreni freschi.

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Produzioni:

Produzione di semente:

  • Campello e Due torri: 180 kg/ha
  • BioRio ed Eredi: 150 Kg/Ha.

Le produzioni totali sono ben al di sotto dei valori significativi che si dovrebbero ottenere per far sì che la produzione sia redditizia.

La prova di estrazione ha registrato una resa in olio media di circa il 15% che rende la varietà Fedora idonea ad essere annoverata tra quelle da poter utilizzare per la produzione di olio ma anche a duplice attitudine.

 

Attività 2:

REDAZIONE DEL DISCIPLINARE DI COLTIVAZIONE

Il disciplinare di produzione è il risultato del monitoraggio, delle analisi e delle valutazioni fatte nel corso dei tre anni di progetto. In base all'esperienza dei tre cicli di coltivazione è stato redatto un protocollo di coltivazione con indicazione delle varietà migliori da utilizzare nell’areale oggetto di studio in base all’obiettivo finale di coltivazione. Volendo trasmettere tutte le conoscenze e competenze acquisite nel corso del progetto alle altre aziende della Cooperativa e a tutte quelle operanti nel settore o comunque interessate si è cercato di generalizzare e standardizzare le procedure per renderle applicabili da parte di un numero quanto più ampio possibile di aziende.

 

RISULTATI

I risultati nel medio-lungo periodo sono il rafforzamento della competitività delle imprese aderenti al partenariato grazie all’accrescimento delle loro potenzialità e alla possibilità di fornire produzioni che possono soddisfare esigenze più ampie.

Oltre ad un impatto di tipo economico le aziende potranno giovarsi dei benefici impatti a livello agroambientale che la coltivazione consente di ottenere nonché sviluppare ulteriori comparti di trasformazione successiva.

E’ stato riscontrato che:

  • la varietà Fedora mostra una duplice attitudine risultando idonea sia alla produzione di semi con buona resa in olio sia potenzialmente  per l’estrazione della fibra.

  • La varietà Carmagnola risulta essere idonea alla produzione di fibra per la crescita e le caratteristiche del fusto al momento della            raccolta.

  • La varietà Futura 75 ha mostrato una buona attitudine per la produzione di olio da semi ma non sono stati registrati valori significativi in merito alla produzione di fibra per la crescita stentata dei fusti in termini di altezza e diametro.

  • In relazione al risultato di miglioramento ambientale apportato dalla coltivazione della canapa è stato possibile registrare un buono stato vegeto-produttivo delle colture messe in successione riscontrato a livello visivo e produzioni in linea con i valori medi dell’azienda salvo drastici cali dovuti all’andamento climatico particolarmente avverso.

 

La canapa rappresenta una valida alternativa in terreni particolarmente sfruttati da monocolture agrarie depauperanti come il tabacco ed è quindi una soluzione vantaggiosa da adottare nell’areale oggetto di studio come coltura primaverile da rinnovo.

L’intreccio delle numerose radici secondarie crea un maggior arieggiamento in terreni che sono notoriamente argillosi e asfittici come quelli dell’areale oggetto di studio migliorandone la struttura. La stessa consistente massa di radici lascia molti residui organici di cui si avvantaggiano le colture messe in successione.

Punto di forza è anche il riutilizzo delle strutture e della maggior parte dei macchinari che erano adibiti alla coltivazione del tabacco. Infatti sia la barra falciante (con qualche piccola modifica logistica e strutturale) sia i capannoni di essiccazione e stoccaggio ben si prestano anche per la coltura della canapa. Questo è un incentivo a convertirsi verso la canapa che richiede mezzi analoghi a quelli utilizzati nella filiera del tabacco. In questo modo è possibile abbassare notevolmente se non addirittura abbattere i costi di investimento iniziale.

Infine è emerso che la canapa si avvantaggia notevolmente delle irrigazioni quindi in terreni argillosi quali sono la prevalenza di quelli dell’areale della valle spoletana, si rende necessario l’input esterno per sostenere un buon livello di sviluppo.

piano di lavoro terzo anno.pdf

Attività secondo anno (giugno 2019 – settembre 2020)

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Attività 1

STUDIO DI FATTIBILITA’ E ANALISI TERRENO

Lo studio di fattibilità è stato la base di partenza per individuare gli appezzamenti da dedicare alla coltura sulla base di documenti aziendali, cartegeopedologiche, analisi del terrenoe ricerche bibliografiche.

La scelta degli appezzamenti aziendali è stata determinata con l’implementazione di un SIT (Sistema Informativo Territoriale) e per ogni appezzamento è stata estrapolata una scheda che ne fornisce le informazioni territoriali e gli attributi.

ANALISI DEL TERRENO

I terreni degli appezzamenti che sono stati coltivati nel 2020 hanno tutti una tessitura che rientra nella categoria “franco” ed un pH leggermente alcalin; il contenuto di sostanza organica è risultato tendenzialmente basso con una mineralizzazione veloce.

Le analisi chimico-fisiche hanno quindi confermato la vocazionalità a questa coltura dell’areale della valle spoletana.

COLTIVAZIONE

Si è cercato di standardizzare le diverse operazioni colturali per creare un contesto pressoché omogeneo per valutare le differenti risposte della varietà scelta alle diverse tipologie di terreno e avere una prova della validità ed efficacia del metodo di coltivazione scelto.


Varietà anno 2019

Carmagnola selezionata

Varietà dioica a fioritura precoce che può raggiungere anche 5 m di altezza; utilizzata prevalentemente per le infiorescenza e la fibra da utilizzare nel settore edilizio. 

Fedora

Varietà monoica francese con un’altezza di circa 2-3 m utilizzata prevalentemente per la produzione di fibra e di biomassa. 

Varietà anno 2019

Futura 75

Varietà monoica francese che raggiunge un’altezza di circa 2-3 m. Ha una duplice attitudine in quanto risulta essere idonea sia alla produzione di semente che di biomassa.

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Semina

  • densità: 13 cm di distanza dell’interfila effettuata con seminatrice combinata con erpice
  • periodo: Maggio
  • profondità: 3-4 cm
  • dose di semente: 10 Kg/Ha

Concimazioni

E’ stato deciso di evitare di ricorrere alle concimazioni per ridurre gli input esterni e seguire un metodo di coltivazione quanto più sostenibile possibile. 

Irrigazione

Considerando le esigenze idriche della coltura, unitamente alle condizioni climatiche verificatesi nell’estate 2019 così come in quella 2020 si è ritenuto opportuno procedere con una irrigazione al mese eseguita con macchina semovente, durante il periodo estivo (giugno-luglio-agosto) in tutti gli appezzamenti. 

Eliminazione delle infestanti

Non esistono attualmente in commercio principi attivi registrati per la difesa della canapa.

Sono state eseguite numerose scerbature manuali e zappature così da tenere sotto controllo lo sviluppo delle piante infestanti presenti garantire una buona areazione del terreno evitando l’insorgere di fenomeni di asfissia del terreno, tipici di colture ad alta densità.


MONITORAGGIO

Monitoraggi costanti per:

  • ottimizzare e razionalizzare gli interventi sia in un’ottica di sostenibilità della coltivazione (razionalizzazione degli input esterni) sia di risorse umane

  • capire bene la rispondenza della canapa all’ambiente di coltivazione e alle operazioni colturali.

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Elaborazioni analisi:

Campello sca.pdf

Le due torri.pdf

Appolloni Giampiero.pdf

Fattoria Ascanio.pdf

BioRio.pdf

Valor.pdf

Agricola Ciri.pdf

Benedetti Del Rio F. Eredi.pdf

Mappe:

01 VALOR.pdf

02 CIRI.pdf

03 APOLLONI GIAMPIERO.pdf

04 FATTORIA ASCANIO.pdf

05 ZUCCARI.pdf

06 BENEDETTI DEL RIO.pdf

07 BIORIO.pdf

08 LE DUE TORRI.pdf

09 CAMPELLO SCA.pdf

PSR per l'Umbria 2014/2020 - Misura 16 Sottomisura 16.2.2. Domanda SIAN n°8425026667

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